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L'opera del Vico è una narrazione mitologica e poetica, informata alla fantasia divinamente fanciullesca ch'egli ebbe, in un rapimento che assomiglia l'heroico furore bruniano. Mentre egli ricerca religiosamente il vero, e col rito più grave, la fantasia gli traduce in forme viventi d'uomini e di terre quelle nude concezioni. I tempi e gli spazi della storia si fan suono e lume: e quel che di corporeo porta in noi ogni più assottigliata idea, ai confini ultimi in cui la mente chiude tutti i sensi e fino i sogni della memoria per pensare il puro essere e il puro nulla, e sempre trova un'immagine e un segno, ombra di vuoto, numero matematico, il Vico sentì in grado sovrumano. La verità gli si traduce in una metafora, che, talvolta, amata per se medesima, gli farà quasi dimenticare l'idea donde nacque. (it) |