Mention846897

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so:text Il paradosso sta proprio in questo: i poveri dei paesi responsabili dell’esplosione demografica fanno figli con motivazioni economiche puramente individualistiche. Le popolazioni indigenti del Sud non procreano un numero eccessivo di figli per pura ignoranza, mancanza di attenzione o impossibilità di accedere a metodi di contraccezione, anche se tutti questi elementi hanno il loro peso. Le femministe evidenziano lo sfruttamento e il fatto che donne povere e prive di istruzione vengono spesso obbligate ad avere più figli di quanti ne vorrebbero. Questo può anche essere vero, ma non di rado i figli sono utili sia alle donne sia agli uomini che le sfruttano. Dal punto di vista di molti genitori del Terzo Mondo, un figlio rende più di quanto non costi. In ambito rurale i bambini aiutano fin da piccoli i genitori nei lavori domestici. In ambiente urbano, circa 250 milioni di bambini sotto i 14 anni danno una mano alle proprie famiglie a sopravvivere. In casi estremi, i figli vengono direttamente messi in vendita come schiavi, materia per il trapianto di organi, o ancora come merce per la prostituzione. In mancanza di un sistema previdenziale, i figli dovranno provvedere ai genitori quando questi saranno anziani. I figli, poi, sono un po’ come dei biglietti della lotteria: se uno di loro riesce a far fortuna, può cambiare lo status dell’intera famiglia. Laddove i tassi di mortalità infantile si mantengono elevati, i genitori possono decidere di fare più figli di quanti ne vorrebbero per controbilanciare la possibilità che questi muoiano. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Susan_George_(politologa)
so:description Citazioni tratte da Il rapporto Lugano. La salvaguardia del capitalismo nel ventunesimo secolo (it)
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