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è lontana come le isole dell'infanzia. Se evoco questo nome e lo amo, è forse perché nulla lo turba, perché era all'inizio, e nulla lo grava al di fuori del profumo dei lamponi portato dalla brezza dolce della sera e presto dissipato, il profumo di quella moltitudine di cesti pieni di lamponi appena colti venduti al piccolo porto; l'acqua satura e mitigata dalla luce della luna si frangeva sonnolenta contro il muro; nel giardino che si stendeva da una terrazza all'altra tremolavano le fronde e il fuoco stillante di una torcia – per un'ora il Bosforo notturno fu il paradiso mai richiesto. (it) |