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Quando Tommaso di Canterbury stava alla corte del re d'Inghilterra si rese conto che quanto accadeva là dentro era contrario alla religione. Abbandonò allora la corte e si affidò all'arcivescovo di Canterbury, che lo nominò arcidiacono. Il vescovo tuttavia lo pregò di accettare la carica di cancelliere del re perché insinuandosi a corte potesse mettere a frutto la sua abilità di consigliere, mettendo un qualche freno alle manovre di chi voleva il male della Chiesa. Il re cominciò a stimarlo e amarlo al punto che, quando morì l'arcivescovo, riuscì a far salire Tommaso alla cattedra episcopale. Tommaso cercò di resistere con forza, ma alla fine, costretto all'ubbidienza, chinò il collo per caricarsi di quel peso. Da quel momento la sua natura cambiò, e divenne uomo perfetto, sottoponendo il suo corpo al tormento del cilicio e del digiuno. (it) |