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Nelle lunghe sere, sovente a notte inoltrata, quando ogni cosa intorno tace, Leonardo ama raccogliere il pensiero sulle sue carte; e come il Geremia di Michelangelo, rimane assorto, senza però il travaglio e le angosce del meditabondo profeta. Della luce e del sole amantissimo, luminoso pittore quanto altri mai, intento sempre a dissipare le tenebre, ama pur la notte; e, senza accorarsi, la vede scendere dal cielo, portata dalle ombre immense. Dalle ombre notturne trae motivo di luce, anche a profitto di quella scienza sua particolare e singolarissima del fumeggiare delle figure; sul far della sera, quand'è tempo cattivo, i visi di uomini e di donne, avevano per Leonardo particolare grazia e dolcezza. (it) |