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Nei Balcani oggi, 2014, centenario della Prima guerra mondiale, è il primo anno in cui non registriamo nessun conflitto, in nessuna frontiera, e dobbiamo renderci conto che questa è una circostanza eccezionale per l'Europa stessa. Perché questa pace è scaturita come necessità di dialogo imposto dalla magia dell'Europa, dal fatto che tutti dobbiamo convergere in Europa. Quella che viviamo, però, è una situazione molto fragile. La multireligiosità rappresenta la forza, ma anche la fragilità di questa regione perché, dall'altro lato, ci sono tutte le derive islamiche fondamentaliste che possono insinuarsi dove non c'è educazione, non c'è occupazione, non c'è futuro. Gli albanesi, che per anni sono stati accusati di creare problemi in Europa, non solo sono pronti per la pace, ma nei Balcani ne sono i più grandi investitori. (it) |