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È lo scudetto più bello della rinascita post-Calciopoli? Ogni tifoso può avere la propria risposta: è ragionevole pensare che il primo di Conte, proprio per aver riportato la Juve là dove era prima del dramma, abbia avuto un sapore fortissimo; è altrettanto comprensibile che lo scudetto "over 100", nella sua sostanziale irripetibilità, abbia rappresentato qualcosa di speciale. Però giornalisticamente e statisticamente, questo quinto della serie è davvero il più incredibile, che ha smentito un secolo di statistiche: nessuno, nella storia era risalito dal baratro in cui era sprofondata la Juve d'inizio stagione; nessuno aveva mai infilato la stratosferica serie di 24 vittorie su 25 seguita a quell'avvio infelice; nessuno, nemmeno il grande Zoff, aveva saputo chiudere la sua porta tanto a lungo quanto il Buffon di questo campionato. Se è l'ombra ad esaltare la luce, se il piacere è più intenso se figlio di sofferenza, questo scudetto figlio della crisi iniziale, dovrebbe rappresentare una gioia abbagliante. E il semplice fatto di averci creduto nel pieno delle difficoltà è già stato qualcosa di eccezionale. A ribadire che le grandi squadre hanno bisogno di un leader di spogliatoio che incarni lo spirito della maglia: e, visto che siamo in Italia, se è italiano, meglio. Se è Buffon, è il massimo. (it) |