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Oggi che la nazione esulta nel vedere per la prima volta raccolti in Roma i suoi rappresentanti, oggi che il lungo e sospirato premio di tanta fede e di tante sventure per una volta è raggiunto, non può non essere sommamente gradito che la prima parola che da noi si proferisce in quest'aula sia per l'appunto una parola di riconoscenza e di affetto che indirizziamo al Re nostro e all'Augusta sua famiglia, all'esercito e ai volontari che combatterono per la patria e a tutti gli uomini benemeriti che contribuirono al trionfo de' suoi destini. Con pari gratitudine rivolgiamo l'animo nostro alle città d'Italia che furono esempio meraviglioso di abnegazione, di sacrifizi, e ricordiamo Torino e Firenze che tanto fecero pel nostro risorgimento, che tanti titoli acquistarono alla benemerenza della patria e dalle quali ricevemmo per sì lungo tempo quella ospitalità di cui serberemo memoria imperitura. (it) |