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Il mondo moderno è illuminato dal bagliore del suo rogo. Bruno asserì con la morte che la verità della mente non può essere sottoposta a nessun giogo, perché è la luce stessa della divinità che in noi si svolge: non può essere sacrificata all'esistenza terrena, senza che ciò sia il peccato supremo dell'uomo contro l'universo, contro Dio. Perciò egli fu intrepido innanzi alla morte: e ai giudici poté dire minaccioso quelle parole severe: «Forse più grande è il timor vostro nel pronunziare la sentenza contro di me, che non il mio nell'udirla». La filosofia che già credette porre la verità fuori dell'uomo era colpita al cuore. (it) |