so:text
|
Per Guccione la pittura sembra essersi assunta il compito di restituire una presenza lirica, intensificata, dell'immagine di taglio e riscontro quotidiani. Di costruire dunque un succedersi di visioni tipiche, sempre assolute, pur nella loro quasi precarietà e occasionalità appunto di taglio e di circostanza, che tuttavia mirano in realtà a consegnarsi, diversamente fissate nella dimensione lirica, in una sorta di assoluto. In fondo Guccione tenta di istituire una possibilità di assolutezza lirica entro la dimensione del presente dato come tale, sul suo fondamento d'esistenza. Esattamente, si potrebbe dire, come possibilità di istituire l'effimero per eterno, a patto di saper vivere entro l'effimero e l'episodico una totalità e assolutezza di valori del sentimento e dei sensi. Ci evoca dunque fantasmi di un assoluto vivibile presente. E la sua grafica partecipa intensamente di questa condizione, direi la sviluppa nella pratica appunto di possibilità specifiche ai “mezzi” utilizzati. (it) |