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Niente è più difficile che essere un pittore figurativo. Ciò che appare facile a chi guarda, per la quotidiana consuetudine con gli oggetti rappresentati; i più semplici: un tavolo, un letto, una sedia, una forbice, una bottiglia, gli accessori per dipingere, richiede una concentrazione superiore, qualcosa di simile al tiro al bersaglio. L'artista è in gara, deve afferrare la preda che continuamente tenta di sfuggirgli, anche se è ferma, immobile. Così la scommessa di Gianfranco Ferroni, nei ripetuti temi di nature morte, complementare a quella di Piero Guccione nei temi di paesaggio, è nella definizione di una immagine assoluta, attraverso una progressiva rarefazione della fenomenologia delle cose. (it) |