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Fra gli sperimentatori, e gli eclettici, i bianchi costituiscono oggi, a metà degli anni Settanta, la maggioranza, e non pochi fra loro non sono neppure nordamericani. Non è un caso che due dei personaggi più notevoli affermatisi recentemente, il tenorsassofonista argentino Gato Barbieri e il pianista Keith Jarrett, di prossima discendenza europea, non soltanto sono bianchi, ma, pur avendo fatto il loro apprendistato fra i negri di New York, hanno attinto a musiche appartenenti a differenti aree culturali: Barbieri si è infatti ispirato al folklore musicale dell'America Latina e Jarret a certa musica europea tardoromantica, che ha ingegnosamente fuso col gospel e col jazz più avanzato in un tutto organico. (it) |