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Le figure musicali che si alternano e si richiamano in questa «fuga» sono, appena velate, quelle tremende della tragedia tedesca: il tiranno Hitler, i suoi sicari o cani, le sue fanfare, gli emblemi femminili dei due popoli, ebraico e tedesco, le sue vittime esalanti per i camini dei forni a gas, la morte Il più ermetico dei loro poeti ha così lasciato ai tedeschi il più tragico e armonioso monumento del loro orrore, delirante inno ebraico-cristiano, a versi alterni come canne d'organo, in cui la sintassi musicale quasi subentra a quella normale, lontanissimo dall'ira seppur sacrosanta delle sequenze di Enzensberger. I tedeschi non ne hanno altri da mettergli accanto (it) |