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Gli autori latini che si sono occupati delle particolarità della toilette femminile ai tempi di Agrippina e di Poppea ci dicono che le dame romane, dopo essersi puliti i denti con polvere finissima di marmo, passavano tra le gengive una punta di porcospino, e il dentiscalpio di porcospino non mancava mai nella scatola di profumi accanto alla pietra pomice che serviva a togliere la delle braccia e delle spalle, alla pinzetta d'oro con cui strappavansi i peli indiscreti del viso, alle diverse essenze e alle molte pomate che tenevano il posto dell'attuale cold-cream; poiché è noto che, in fatto di ricercatezza e di eleganza, le signore romane potevano dare dei punti alle odierne. (it) |