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Ogni libro degno di questo nome, se funziona realmente, funziona all'interno di una cinta chiusa, e la sua massima virtù è di recuperare e reincorporare – modificate – tutte le energie che libera, e di ricevere in cambio, riflesse, tutte le onde che emana. È questa la differenza con la vita, incomparabilmente più ricca e più varia, in cui la regola è però l'irradiamento e la dispersione sterile nell'illimitato. Spazio chiuso del libro: se è troppo ristretto, è il segno della sua debolezza. Ma se è anche ermetico, è il segno della sua efficacia. Il prefisso auto è sempre la parola chiave, quando si cerca di analizzare più da vicino la «magia» romanzesca: autoregolazione, autofecondazione, autorianimazione. Occorre che in ogni momento l'energia emessa da ogni particella si riverberi su tutta quanta la massa. (it) |