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Se una genuina attenzione ai madrigali del Cinquecento s'è risvegliata nel tempo nostro, la ragione è da riporre nella natura formale di questo brevissimo tra i carmi lirici, che nei suoi più illustri esemplari addensa la stessa virtù di concentrazione , il medesimo sforzo di una poesia senz'altro oggetto che la fluida virtualità della poesia stessa, innanzi che la sua «idea platonica» prenda corpo nel sentimento di un verbo; la stessa esigenza, vera o presunta, di una espressione assoluta, ridotta e serrata all'unico nucleo, senza poter contare sull'appoggio allusivo di lontani versi antecedenti o susseguenti che la rafforzino e la approfondiscano: quei caratteri, insomma, che i moderni lungamente predilessero nelle lettere contemporanee. (it) |