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I fondi sono l'acqua, senza la quale un organismo si disidrata. Senza i recenti reintegri dei fondi tutte le attività e i beni della nostra cultura, non solo il teatro, sarebbero definitivamente morti. Ma è il punto di vista che va corretto: bisogna smettere di considerare la cultura "tempo libero". Dovremmo iniziare a pensare che c'è un tempo unico, il tempo delle nostre vite, in cui nessuno deve permettersi di dirci qual è il "tempo delle cose serie", suggerendoci che le cose serie sono produrre e consumare, e il tempo che rimane è per gli spettacolini, i concertini, la cultura ridotta a faccenducole. Ma sono sempre più convinto che il teatro sia un luogo straordinariamente vivo dove poter giocare oggi una battaglia decisiva per influenzare, cambiare le politiche culturali del nostro Paese. (it) |