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Il mio debito nei confronti di Mao è indubbio, convinto e credo anche dichiarato. Egli riflette sulla più grande rivoluzione anticoloniale della storia, che si sviluppa mentre continuano ovviamente a manifestarsi tensioni e conflitti di ogni genere all'interno del grande paese asiatico e mentre a livello mondiale permane e anzi si acutizza lo scontro tra le grandi potenze colonialiste e imperialiste che mirano a controllare la Cina: nel 1937 il Giappone ha preso ormai il posto della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, per essere a sua volta soppiantato dagli USA otto anni dopo.
Come orientarsi in questo intreccio di contraddizioni? Qual è la contraddizione principale? Come si manifesta la lotta di classe? Su quali alleati e sino a che punto può contare il protagonista della lotta di classe emancipatrice ? Nello sforzo di rispondere a tali domande Mao ha rotto definitivamente con la lettura binaria del conflitto sociale e ha arricchito Marx ed Engels: in essi la questione coloniale è ben presente ma i popoli coloniali non appaiono quali protagonisti di un processo rivoluzionario che modifica profondamente il corso della storia mondiale. (it) |