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Gli odierni evangelici, senza darsi alcun pensiero al mondo di qualche apparato di dottrina e di stile, di mezzo alle altre nefande insensatezze, ci vengono a proporre che la cattedra di S. Pietro tanto venerata da' cattolici, tratti in inganno dall'astuzia de' Papi, altro poi non è, se non una sedia araba, sulla quale si veggono le parole segnate dalla mano di un adoratore di Maometto: Dio è Dio, e Maometto è il suo profeta. A raffermare sì vana stranezza, la quale neppure è nuova poiché nulla di nuovo gli evangelici san trovare, da essi non si reca alcun argomento, né si trae in mezzo alcuna autorità; soltanto da loro si cita e trae dall'oblio un nome. E quale nome? Quello forse di alcun famoso storico, o critico, o archeologo? Quello di alcun altro scienziato o letterato? Se così fosse, anche questo nome per fermo non potrebbe fare che l'errore degli evangelici non fosse errore, ed il loro sofisma non fosse sofisma. Nondimeno, a questo neppure si attengono e nol potrebbero al certo. Il solo nome, che forma la sola di loro asserzione e viene allegato eziandio con leggerezza in brevi linee con pochissime parole, è il nome di una donna; è quello di una cotale Lady Morgan, che giacevasi in meritata dimenticanza, sepoltovi dal ridicolo e dalla giusta indignazione. (it) |