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Io avevo 27 anni quando mi fu fatta la prima volta la proposta... qualche volta ho detto che mi trovai nello stato d'animo fosse venuto qualcuno in tribunale a dirmi "manca il chirurgo, deve venire lei", cioè una richiesta che era totalmente fuori dal mio pensiero, dalla mia mentalità. Ebbi insistenze dalle autorità ecclesiastiche, da amici, da persone. Nessuno, nessuno mi fece sorgere un problema interiore, morale. Chi mi fece sorgere questo problema fu un grande magistrato che era allora a Torino e che il CLN aveva posto – era Presidente di sezione di Corte d'Appello – il CLN aveva posto come reggente della Corte d'Appello ed era Manlio Borrelli, magistrato napoletano eccelso, che rappresentò nella mia vita di giudice una grande luce, ancora oggi ne sono grato. Saputo che io avevo detto di no in modo assolutamente radicale, puntandomi un dito di contro mi disse: "Scalfaro lei ci crede, lei dice di crederci. Si ricordi che, perdesse la carriera di magistrato, ha il dovere di andare". Per quelle strane cose che l'animo umano ha e che non mi dispiace di aver avuto, questo magistrato mi mise di fronte alla mia coscienza in modo da non poterne uscire, anche se Dio sa che fatica ho fatto a passare dalla magistratura alla politica. (it) |