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Nelle estetiche conoscitive la filosofia non compie lo sforzo di intendere ciò che è altro da se stessa, ma cerca e trova se stessa. L'autoriferimento, l'autoreferenzialità, la circolarità sembrano costituire il loro presupposto surrettizio: parlando d'altro, esse in realtà parlano di se stesse, perché in fondo ritengono che la vera conoscenza sia autocoscienza. Ne deriva che la verità delle arti non sta in loro stesse, ma nella filosofia che le interpreta o, meglio ancora, che il pensiero filosofico è il portatore di una verità a cui l'arte non potrebbe arrivare da sola, o almeno di cui non può essere pienamente consapevole senza l'aiuto della filosofia. (it) |