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La scorsa estate ho letto Open di Andre Agassi. Un libro meraviglioso sulla vita: sul rapporto col padre, il dovere, il rispetto, l'odio e l'amore. Mi ha conquistato il senso mistico del suo approccio al tennis: continuare a ripetere gesti all'infinito come un robot puntando alla perfezione, la determinazione anche nel perdere, l'imparare dalla sconfitta e dagli errori. L'ossessione dell'obiettivo. A me angoscia l'idea di una vita che sia sempre quella, e già mi rendo conto di essere una privilegiata perché ho un lavoro che mi fa sognare. Sentire di avere limiti fisici che posso superare mi dà un'adrenalina pazzesca. Così mi sono buttata sul tennis. (it) |