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È notevole ch'ella non indovinò alla prima il genere in cui sarebbe riuscita. Ella andava tutte le mattine al Louvre a copiare i capolavori dei pittori italiani, i quadri di Rubens, di Poussin, di Lesueur; disegnava dai marmi antichi, e spregiava il naturalismo olandese. Trascurava le tele di Paul Potter, i paesaggi di Ruysdäel, i cieli limpidi di Carlo Dujardin. Dopo quattr'anni di questi forti studi, s'avvide che né la pittura storica, né la pittura di genere si al suo ingegno, e ch'ella era nata a paesi ed animali. (it) |