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Inerme di fronte alla realtà, Erasmo trova la sua vera vitalità esclusivamente nell'attività cerebrale.
Soltanto per quest'aura spirituale il sembiante di Erasmo acquista significato: ed è perciò incomparabile, indimenticabile il ritratto di Holbein, che lo rappresenta nell'istante più sacro, nell'attimo dell'opera creativa, capolavoro fra i suoi capolavori, forse senz'altro la rappresentazione pittorica più perfetta di uno scrittore quando il verbo vissuto si trasforma magicamente in lui nella concretezza visibile dello scritto. Tutti ricordano quel ritratto – chi, infatti, che l'abbia veduto, potrebbe mai dimenticarlo? Per ore ed ore possiamo fissare quel quadro, ascoltare il suo silenzio vibrante, giacché nel simbolo di Erasmo che scrive, Holbein ha eternato la sacra austerità di ogni lavoratore della mente, la invisibile pazienza di ogni vero artista. (it) |