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Ora che Kobe non c’è più sarebbe bello, ma soprattutto sarebbe giusto, dargli la cittadinanza italiana alla memoria, applicando nei fatti — perché è dai fatti che prende corpo — il famoso ius culturae : chi cresce e studia qui da noi, parla come noi, gioca insieme a noi, è uno di noi, e lo è per sempre. Mi piacerebbe, anche, che grazie alla popolarità di Kobe, che non ha confini politici né geografici, si capisse che essere italiani, se si è cresciuti in Italia, non è una concessione, ed è addirittura qualcosa di più di un diritto: è identità. È essere ciò che si è. E Kobe Bryant aggiungerebbe che è anche una fortuna. (it) |