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Lord Summerisle: Nel corso dell'ultimo secolo, gli isolani hanno sofferto la fame. Come i nostri vicini, a malapena si sostentavano con le pecore e con il mare. Poi, nel 1868, mio nonno acquistò quest'isola brulla e le cose cominciarono a cambiare. Era un distinto scienziato vittoriano, un agronomo e libero pensatore. Ha un aspetto formidabilmente benevolo, il volto di un uomo incredulo di fronte a tutta la bontà umana.
Sergente Howie: Lei è molto cinico, mio signore.
Lord Summerisle: Ad attirarlo sull'isola, a parte le ricche risorse di muscolosa forza lavoro, fu la rara combinazione di suolo vulcanico e il mite corrente del Golfo che la circondava. Credeva di poter installare qui con successo una nuova varietà di frutta che lui stesso aveva sviluppato. Allora, con il tipico zelo vittoriano, si è messo al lavoro. Per ottenere questo risultato bisognava risvegliare la gente dall'apatia, restituendogli i loro antichi e gioiosi dèi, di modo che la brulla isola tornasse ad offrire frutta in abbondanza. Sviluppò dei cultivar di frutti resistenti, adatti alle condizioni locali. Inizialmente, la gente lavorava per lui perché li nutriva e vestiva. Quando poi gli alberi cominciarono a fruttificare, le cose cambiarono e i preti fuggirono dall'isola. Ciò che mio nonno aveva iniziato come espediente, mio padre portò avanti con amore. Mi educò allo stesso modo, nel rispetto della musica, del dramma, dei rituali e degli antichi dèi. Mi insegnò ad amare la natura e a temerla, ad affidarmi ad essa e a placarla se necessario. Mi educò...
Sergente Howie: La educò ad essere un pagano.
Lord Summerisle: Sì, un idolatra, plausibilmente. Ma almeno, spero, un idolatra illuminato. (it) |