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Nel 1967, l'antropologo americano Renato Rosaldo, viveva in una tribù di cacciatori di teste in una foresta delle Filippine. Si imbatté in una parola tribale che non riusciva a tradurre, la parola era liget e sembrava indicare un sentimento che non aveva corrispettivi nella sua lingua. Nel villaggio provavano liget pensando a una persona amata di cui sentivano la mancanza, ma era più nostalgia che dolore. Per quanto liget sembrasse indicare una sensazione di perdita era anche una spinta ad agire. La tribù diceva di sentirsi elettrizzata, spinta a combattere ma l'antropologo faticò a spiegare ad altri questa complessa emozione, finché non ebbe perso l'amore della sua vita. Improvvisamente furono le parole a trovare lui. Quando penso a te, percepisco la tua assenza, provo rabbia, tristezza... sento una scarica elettrica, mi spinge a fare qualcosa, qualsiasi cosa per sistemare la situazione... provo, liget. (it) |