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L'anno successivo lo passai cullandomi in vaghi sentimenti ottimistici. C'era lo studio della legge, che sbrigavo svogliatamente, e c'erano le gite macchinali di andata e ritorno fra casa mia e l'università... Non mi curavo di nulla, e nulla d'altronde si curava di me. Avevo imparato a atteggiare le labbra al sorriso di chi la sa lunga sulle vicende del mondo, un sorriso simile a quello di un giovane sacerdote. Avevo il senso di non essere né vivo né morto. Pareva che il mio antico desiderio del suicidio naturale e spontaneo sotto forma della morte in guerra fosse stato divelto radicalmente e seppellito. Il dolore genuino può maturare soltanto a grado a grado. Somiglia strettamente alla tubercolosi, in quanto il male è già progredito e ha raggiunto lo stadio critico prima che il paziente si sia reso conto dei suoi sintomi. (it) |