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Il Gandhi che il regista ci propone, e che l'attore angloindiano Krìshna Bhanji riesce a interpretare con affascinante bravura, non ha nulla di sentimentale, di zuccheroso, di rassegnato, e neanche di mistico. Dai gesti, dagli sguardi dell'avvocato che ha deciso di vivere come un mendicante, e che sembra così debole e malaticcio, si sprigiona une forza invincibile. La sua voce lenta e pacata, le sue parole semplici, che non incitano mai alla violenza, ma sempre al rifiuto rigoroso e inflessibile dell'ingiustizia e della menzogna, sono di una eloquenza travolgente. (it) |