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Noi non ci diamo cura per nulla d'essere morali, ma, incontrando la sera quella gente di città, pusillanime e sofisticata, con la sua inquietudine e le sue necessità e i suoi peccati e i suoi affanni imbecilli, umanità che non ha in comune con noi se non quelle funzioni che abbiamo in comune anche con le bestie, mi sembra allora di veder chiaramente che questa vita che noi conduciamo è quella che fu sognata dai saggi e da Dio. Peyrony! Peyrony! Noi abbiamo ora la facoltà di immaginarci l'età dell'oro! E se tutto questo, come è giusto credere, non è che un'introduzione a cose più grandi, benvenuto sia sulla nostra età dell'oro il crudo riflesso del secolo di ferro. Il paradiso è all'ombra delle spade. (it) |