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Il secondo conto che ci presenta la globalizzazione, dopo lo shock sui prezzi e sul carovita, è appunto quello sulla «crisi finanziaria». Un conto che, per la verità, la globalizzazione ha presentato per prima a se stessa.
Sotto la pressione della crisi che arriva stanno infatti e per primi dichiarando fallimento proprio gli alchimisti che, appena ieri , hanno inventato il mercatismo, l'utopia-madre della globalizzazione, il suo strapotente motore ideologico: i liberali drogati dal successo appena ottenuto nella lotta contro il comunismo; i post-comunisti divenuti liberisti per salvarsi; i banchieri travestiti da statisti; gli speculatori-benefattori; e i più capaci pensatori di questo tempo, gli economisti, sacerdoti e profeti del nuovo credo. (it) |