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O mio Salvatore, autore eterno e consumatore della nostra fede, pigliate voi stesso la difesa della vostra dottrina. Non soffrite che la vostra Croce, la quale vi assoggettò l'universo, sia ancora follia e scandalo a' superbi. Cogl'interiori prodigi della vostra grazia trionfale pur al presente di quella incredulità di cui altra volta già trionfaste coi luminosi portenti della vostra mano; e struggete, con quella splenditissima luce che rischiara le menti più efficacemente d'ogni discorso, qualunque altezza si elevi pur oggi contro la scienza dei misteri. (it) |