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Poi, magari, ti assale un pensiero: sono gli oggetti che ti sopravviveranno. Un giorno tu sarai morto e nel solito vecchio pettine ci sarà ancora impigliato qualche tuo capello.
E un giorno, dopo che se ne sono stati lì tutta la vita, quando i tuoi nervi si allentano e vorresti affidarti all'abitudine, gli oggetti ti prendono alle spalle. La loro ribellione ha la crudeltà dei giovani verso i vecchi, che non ha bisogno di agire, semplicemente le basta essere. Dimostrano che le tue mani, i tuoi occhi, il tuo passo. Con la fredda logica dell'irreparabile, loro dimostrano. E tu lì, con le mani di pasta e quasi senza ginocchia. Sarai tu a fermarti alla loro soglia, con calma, indebolito.
È l'ora delle caffettiere, delle lampadine che esplodono, delle maniglie che non girano, delle chiavi che ridono, là sotto, nelle tasche. (it) |