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Ecco qui, dicevo, il mistero delle cose. Il sigaro fumato non esiste più, ciò che esiste è il fumo che non formerà nuove combinazioni, nuove esistenze. Ed io che sarò? Un sigaro fumato. Bella consolazione! Niente muore, tutto si trasforma. Una gran frase, sicuro, per farci ingoiare la pillola. E la pillola è che l'individuo muore e non torna più. Dite a quel fumo che si rifaccia sigaro, si rifaccia il mio sigaro, o piuttosto del padrone di casa. Caro Michelangiolo, tu russi, e io fumo i tuoi sigari, e i sigari non torneranno più. Me ne darai dei nuovi domani; ma questi non torneranno più. Mentre tu russi e io fantastico, già quest'istanti non sono più, morti per sempre, e i morti non torneranno più. E mi si ficcò nella mente questo «non torneranno più» come il ritornello della mesta canzone. E più continuavo la canzone, e più il ritornello si ostinava a non volerne uscire. (it) |