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Se dal trattamento dei malati di nervi si volevano trarre i mezzi per vivere, bisognava pur fare qualcosa per alleviare la loro sofferenza. Nel mio arsenale non avevo che due armi, l'elettroterapia e l'ipnosi il che tuttavia non riuscì a impedire ai professori di psichiatria di considerare ancora per molto tempo l'ipnosi come una specie di imbroglio e di guardare con disprezzo gli ipnotizzatori dall'alto in basso. Per parte mia avevo visto che a Parigi l'ipnosi veniva normalmente e liberamente impiegata per provocare nel malato determinai sintomi e farli poi scomparire. In seguito venimmo a sapere che a Nancy era nata una scuola nella quale, per fini terapeutici, si faceva ampio uso della suggestione e che i risultati erano notevoli . Solo in seguito avrei scoperto le carenze di questo procedimento . Allo scopo di perfezionare la mia tecnica ipnotica, mi recai nel 1889 a Nancy, dove trascorsi varie settimane . Ne riportai indelebili impressioni che mi fecero ritenere probabile l'esistenza di processi psichici possenti, che restano tuttavia celati alla coscienza degli uomini. (it) |