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Non è legittimo, non è una cosa ammissibile e, aggiungo, è uno strumento distruttivo della democrazia, ancor più sadico e inutile a fronte di 500 emendamenti! È uno strumento con cui vi hanno tolto il diritto di scegliere i senatori in quest'Aula. Ci avete tolto i diritti dei lavoratori, ci avete tolto la possibilità di modificare la legge elettorale e con cui da domani potreste fare di tutto: togliere il voto o la libertà di parola! Ma io dico, ancora pensate, cittadini, di poter rinunciare a questo per delle formazioni sociali specifiche? Io credo di no. Credo che, passata quest'ondata emotiva – chi di voi non l'ha già fatto capirà – che non si poteva proprio accettare questo osceno baratto e che noi non abbiamo tradito il nostro impegno e continueremo a lottare coerentemente per la libertà e l'uguaglianza. Milioni di italiani sono stati depistati: Renzi e il PD hanno ancora usato la macchina del fango e della menzogna! Il Movimento 5 Stelle e tanti nostri simpatizzanti attivisti LGBT sono passati per traditori e omofobi; e avete fatto passare me come un bugiardo cinico politico. Ahimè, in questa storia se ho qualcosa da rimproverarmi è proprio il contrario: un mio coinvolgimento totale, anche emotivo, nel tentativo di portare a casa questi diritti. Ho vacillato, lo ammetto, di fronte alla minaccia di paralisi dell'Aula, all'impossibilità di votare per le unioni e ho vacillato di fronte a quel maledetto canguro quando si prospettavano 7.000 emendamenti. Ringrazio la coerenza e la lucidità del Gruppo. Ma poi questa situazione è svanita. È svanita. Questo stallo messicano con, da una parte, le pistole puntate dei 5.000 emendamenti e, dall'altra, quella dell'emendamento Marcucci, il super canguro, la pistola tenuta in mano da Zanda. Venuti meno i 5.000 emendamenti, bisognava abbassare anche quella pistola. E invece no. Cos'ha fatto Zanda? Ha alzato il bazooka della fiducia! Peccato! Pensate, si poteva avere oggi una legge integra. Ognuno avrebbe mostrato, votando qua in aula, palesemente la propria volontà e il proprio impegno e stasera sarei con voi, cittadini, a brindare in strada. E invece no, invece mi tocca stare qui a rigettare l'ennesima fiducia, guardarvi in faccia e ammettere che questo non è un Paese libero e non lo sarà fino a quando voi governerete. Non abbiamo fatto un solo voto su questa legge, ricordatevelo per sempre. Non abbiamo fatto un solo voto. Alla senatrice Monica Cirinnà le dico che non le porto rancore. Lei ha già la sua croce: il suo nome sarà sulla legge di Alfano e Schifani. Ringrazio tutti coloro che ci hanno creduto, che sono stati e sono tutt'ora al nostro fianco e anche tutti gli altri, che il giorno prima mi scrivevano sui social che volevano sposarmi e il giorno dopo che sarei dovuto morire. Quando ci si deve occupare di amore, lo si mette in conto. E quello che non ci ammazza ci rende più forti. Alla fine ho capito due cose: la prima è che con certi truffatori non si può trattare neanche sui diritti civili e si finisce male. L'unica via d'uscita è governare. L'unica soluzione vera è l'uguaglianza totale dei diritti, senza se e senza ma e senza unioni. La seconda cosa è che Renzi ha fatto la mossa peggiore. Ha preferito fare una legge immonda sui diritti con Alfano e ha fatto entrare in maggioranza Verdini. E per questo la pagherà. E se ne pentirà amaramente, mentre sta già imboccando il viale del tramonto. Volevo dirvi un'ultima cosa: avete tolto l'obbligo della fedeltà, quindi avete reso libere le corna. State attenti, perché questo – questo sì – è troppo simile al matrimonio e poi magari potrebbe risultare incostituzionale, come tutta questa schifezza che state per approvare. Andate affanculo! (it) |