so:text
|
Lévy traccia una distinzione tra il sapere condiviso, cioè l'informazione ritenuta attendibile e mantenuta in comune dall'intero gruppo, e l'intelligenza collettiva, ovvero la somma delle informazioni trattenute individualmente dai membri del gruppo e resa disponibile qualora ce ne fosse bisogno: "Il sapere della comunità pensante non è più un sapere comune, perché ormai è impossibile che un solo essere umano, o anche un gruppo, dominino tutte le conoscenze, tutte le competenze, è un sapere essenzialmente collettivo, impossibile da riunire in un unico corpo". Solo alcuni dati sono noti a tutti: le cose di cui la comunità ha bisogno per sostenere la sua esistenza e portare a termine i suoi obiettivi. Tutti gli altri sono conosciuti da individui che vengono chiamati a condividerli quando ne capita l'occasione. Le comunità devono tuttavia valutare con cura ogni informazione che sta per divenire parte della propria conoscenza condivisa, poiché la disinformazione può portare a malintesi sempre più problematici – poiché ogni nuova idea viene letta nel contesto di quello che il gruppo considera il suo sapere fondamentale. (it) |