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Quando sono andato negli Stati Uniti, nel 1975 e nel 1977, non c'era posto che non trasmettesse musica di Gato Barbieri... ovunque, dalla metropolitana al self-service. Gato aveva trovato questa formula, che inizialmente era molto politica, poi a metà strada tra il costume e il colore, e oggi, diventata business, è del tutto scaduta... fa addirittura i dischi da ballo, ma anche brutti, eh! Io penso che la musica di Barbieri sia così trasmessa negli Stati Uniti perché c'è il jazz, almeno nella pronuncia, e c'è l'elemento latino-americano. In questo modo il sistema accontenta delle minoranze, che poi sono delle maggioranze, cioè gli acquirenti di dischi. Per di più, il colore latino-americano piace a tutti indistintamente perché non ha una matrice razziale e neanche politica. È folklore, è la vacanza dell'americano medio a cui sta bene ascoltare in viaggio la cassettina di Barbieri. Però se Gato è un po' più politico, allo stesso americano medio non sta più bene... Non è più vacanze, ma Che Guevara. Infatti, i suoi brani più autentici, come quelli del primo periodo, negli Stati Uniti non li ho mai sentiti. (it) |