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Veneratissimo Signor Decano — Quante volte mi mettete nella classe de' piaggiatori, i quali adulano lusingando, mi date ad intendere, non esser io tale, a poter conoscere il merito degli uomini illustri, e così mi colpite con un'ingiuria, che non merito. Il mio cuore è candido, e sincero, né lusingo, né adulo, quando bilancio sulla ragione. Se ho detto, che voi avete stabilita l'eternità del vostro nome, coi vostri scritti eruditi, e niente volgari lo sosterrei in faccia a tutto il mondo. (it) |