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Un po' alla volta cominciai a rendermi conto che il problema senza nome era condiviso da innumerevoli donne americane. Come collaboratrice di riviste intervistavo spesso donne sui problemi dell'allevamento dei figli, o del "menage" matrimoniale, o della casa, ma dopo un po' cominciai a rilevare tracce di quest'altro problema. Ma che cos'era questo problema? Quali parole usavano le donne quando cercavano di esprimerlo? Talvolta c'era chi diceva: "Ogni tanto mi sento vuota… incompleta". Oppure: "Mi pare di non esistere". Talvolta questa sensazione veniva annullata con un tranquillante. Talvolta la donna pensava che tutto dipendeva dal marito o dai figli, o che quel che le occorreva era un nuovo arredamento o un alloggio migliore o un amante o un altro bambino. A volte andava dal medico accusando sintomi che a malapena riusciva a descrivere: "Un senso di stanchezza… mi arrabbio tanto con i bambini da spaventarmi… mi viene da piangere senza motivo. (it) |