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Ciò che bisogna considerare essenziale, in queste riflessioni di un militante, è che i rivoluzionari congolesi devono avere il coraggio di lottare e di vincere, senza però scivolare nell'"ultrarivoltizionarismo" e nel "gauchisme". Ci si deve convincere che nessuna tappa è realizzabile senza risolvere la questione del Potere, il problema di costruire uno Stato realmente democratico, rivoluzionario e popolare. Poi, bisogna capire bene che nazionalizzare non significa socializzare, che realizzare il capitalismo di Stato non è una compromissione e che le due operazioni non sono incompatibili. Tutto sta nel sapere che non è necessario nazionalizzare "tutto" durante la tappa di transizione, ma che accettare il predominio di un settore capitalistico straniero che controlla tutta l'economia nazionale è un compromesso inammissibile. (it) |