Mention914182

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rdf:type qkg:Mention
so:text Non si può disconoscere, al fondo dell'atteggiamento designato a tutt'oggi come «pensiero debole» e che continua ad avere in Gianni Vattimo il proprio, una traccia persistente di quella brama dell'infinito che fu propria del romanticismo. All'infinità dell'Essere, della Verità, della Perfezione, che il romanticismo sognava, esso sostituisce l'infinito della caducità, dell'errore, del male, come natura propria del mondo, e così assolutizza l'apparenza nei suoi caratteri peggiori e fa dell'esperienza umana il destino del nulla. Questo nuovo sogno romantico, che è l'inverso di quello ottocentesco, può forse attrarre come espressione letteraria della crisi, dei mali imperanti, dei pericoli ai quali l'umanità va oggi incontro, ma non indica alcuna via d'uscita. Ne è consapevole Vattimo? Ritengo di sì. E ritengo che la stia cercando. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Nicola_Abbagnano
so:description Ricordi di un filosofo (it)
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