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Platone capiva ciò che pochi sembrano capire oggi, cioè, che l'artista veramente pericoloso è il grande artista: «un essere raro e santo e dilettevole». Platone credeva – e lo disse chiaramente – che il grande male «scaturisce da pienezza di natura», piuttosto che da deficienza: «invece, le nature deboli sono difficilmente capaci di molto bene o di molto male». Da questa osservazione si deduce che ovviamente, a Platone la sorte risparmiò quel genere di esperienze che indussero Jacob Burckhardt a definire la mediocrità come la vera forza diabolica di questo mondo. (it) |