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Le scelte compiute, i comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal Ministro dell'Interno, rivelano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale, perché aprire la crisi in pieno agosto, quando ormai da molte settimane l'esito delle elezioni europee era chiaro e l'insofferenza per la prosecuzione dell'esperienza di governo giudicata limitativa per le ambizioni di chi ha chiesto pieni poteri, la scelta di rinviare fino a oggi la comunicazione di una scelta assunta da tempo, è un gesto di grave imprudenza istituzionale irriguardoso nei confronti del parlamento e suscettibile di precipitare il Paese in una spirale pericolosa di incertezza politica e instabilità finanziaria. La decisione è stata annunziata subito dopo aver incassato l'approvazione con la fiducia del decreto sicurezza bis con una coincidenza temporale che suggerisce opportunismo politico. Palesemente contraddittorio appare infine il comportamento di una forza politica che, pur dopo aver presentato al parlamento una mozione di sfiducia, non ritiri i propri ministri. È difficile oggettivamente direi che è difficile conciliare la presentazione e il mantenimento di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri ministri. (it) |