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In Italia, a differenza di altre nazioni del mondo, abbiamo realizzato, direi fino ad ora con molta saggezza, un modello di coesistenza derivato da un compromesso: ognuno fa a casa sua quello che vuole, ma l’istituzione è formalmente ortodossa, ovvero che rispetta determinate regole identitarie e di comportamento. Un’antica regola degli anni ’30 della FGEI era che nei campeggi il cibo era kasher e “non si arriva e non si parte di shabbat”. Questo fa sì che, malgrado ci sia una totale libertà individuale, la nostra compagine sia riconosciuta come ortodossa ed ebraica in tutto il resto del mondo. (it) |