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Pompei, miracolosamente conservata dalla sua morte fulminea, superò ogni nostra immaginazione: finalmente camminavamo tra rovine in cui riconoscevamo non soltanto dei templi, dei palazzi, degli edifici pubblici, ma case, ville, casolari, botteghe, taverne, mercati, tutta una città formicolante e rumorosa, come la Napoli d'oggi. Le strade lastricate con grossi selci, che fuggivano verso il cielo tra mura sbriciolate, mi riempivano gli occhi; pure, la nostra immaginazione le popolava di ombre; presa tra questi fantasmi e l'opaca realtà, sentii meglio che in alcun altro luogo al mondo il mistero dell'assenza. (it) |