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Alcune persone non sono capaci di mangiare un animale che erano abituati a vedere ogni giorno, altri non estendono il loro scrupolo oltre il loro pollame e rifiutano di mangiare i polli che essi stessi hanno allevato, tuttavia costoro mangiano di buon animo e senza alcun rimorso carne di bue o di montone e polli comperati al mercato. In tale comportamento mi sembra che si manifesti una coscienza di colpevolezza, come se costoro si sforzassero di salvare se stessi dall'imputazione di un crimine di cui in qualche modo si sentono partecipi, allontanandone, per quanto possono, la causa; e in ciò io vedo dei forti residui della primitiva pietà e innocenza che il tirannico potere dell'abitudine e lo strapotere del lusso non sono ancora riusciti a debellare completamente. (it) |