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Non si può realmente separare l'azione dall'agente, la forza dalla massa, la vita dalle sue manifestazioni. Se trasferiamo queste separazioni dal pensiero alla realtà faremo sorgere una quantità di difficoltà d'ordine non solo intellettuale ma anche morale e spirituale, per via delle quali in seguito avremo da soffrire angosce d'ogni genere. È ciò che il Buddha riconobbe, chiamando ignoranza l'atteggiamento corrispondente. Di ciò, la dottrina mahāyānica della çūnyatā fu la naturale conclusione. (it) |