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La sua forma rotonda e il suo colonnato leggero che sorregge il portico che lo circonda, sono presi in prestito dal "tesoro" antico delle forme armoniosamente compiute, perfette, semplici e chiare. I mosaici delle volte della galleria circolare hanno sorpassato il balbettamento monosillabo delle raffigurazioni nelle catacombe. L'immaginazione dei maestri cristiani, rinvigorita con una libertà sempre più crescente, si è rivolta ormai ai "modelli antichi". Il medaglione con l'immagine di Cristo giovane, del quale il volgersi classico, il sorriso, e i capelli ricciuti fanno pensare a Dionisio, è circondato dalle scene di vendemmia. I contadini piccoli e tozzi tagliano i tralci di vite, riempiono con i grappoli i carri sostenuti da un paio di grandi ruote rotonde, schiacciano e pigiano il succo d'uva con i piedi, unendo, secondo le usanze antichissime, la loro fatica con la danza rituale. La scena di vendemmia, vindemia, si alterna con le ricche ghirlande ornamentali. È la ricchezza antica un po' ingenua, ancora lontana dall'opulenza bizantina. È costituita dalla semplice accumulazione di oggetti prediletti dall'occhio dell'uomo antico – gli innumerevoli uccelli, rami e tralci, fiori, cornucopie, piccoli genii "volanti". E, quasi esclusivamente, dappertutto, soltanto due colori – bianco e blu, ai quali si aggiunge ogni tanto il colore giallo – colore autunnale delle foglie di vite.
Con una strana insistenza si ripete il motivo della vendemmia negli altri monumenti del IV secolo. Come se la luce d'autunno avesse illuminato con i suoi raggi il tramonto al quale si inchinava il mondo antico – la luce dell'ultimo autunno che lo incitava a compiere la sua ultima vendemmia. (it) |