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Caldissimo per la Monarchia è Borelli: ma abbraccia di eguale amore Garibaldi e Mazzini. E la Monarchia, poi, la ama in quanto vede in essa l'antica alleata della classe produttrice e la nemica dei parassitismi feudali, la auspicata fiancheggiatrice della nuova rivoluzione nazionale. Di qui, la sua sconfinata ammirazione per Cavour, quale intermediario e artefice primo di quella alleanza: per cui il rinnovamento del vecchio liberalismo doveva consistere in un ritorno a Cavour, cioè ai principî. (it) |